Post più popolari

lunedì 9 maggio 2011

Noiosi sproloqui su argomenti di nessun interesse.

Mi capita spesso di cercare nel mondo che vedo attorno a me metafore per spiegare il mio punto di vista su questioni più grandi, non so, tipo Leonardo che intuì il funzionamento del cuore umano osservando i vortici che la corrente creava in un ruscello, una cosa così. Beh insomma, io non sono Leonardo e qua scarseggiano i ruscelli, così, per citare un esempio di assoluta incompetenza imprenditoriale mi tocca riflettere su di una realtà che sta lentamente declinando, dove solo in apparenza c'è un progetto per migliorare, dove nessuno ha la più pallida idea della natura del bene che vende o produce e dove regna la più totale demenza subordinata ad una legica di guadagno immediato senza nessun piano per un investimento futuro. E poi lasciarvelo liberamente paragonare alla società occidentale, tanto per migliorarvi la settimana. Pensavo proprio di concentrarmi sulla Formula1, il popolare sport motoristico (avevo avvertito voi intellettualoidi già nel titolo). Potrei spendere i prossimi 12.000 caratatteri, a dire il vero, insultando Carmelo Ezpeleta e la MotoGP, ma la cosa sarebbe troppo facile e ci sono già le prove per una condanna, invece preferisco riflettere assieme a voi. Chissà poi perchè uso il plurale visto che per ora ho un solo lettore...
Come sempre, il processo di disfacimento di una realtà consolidata è lungo e segnato, di quando in quando, da momenti molto imbarazzanti (GP USA di Indianapolis nel 2006), sprazzi della gloria che fu (Vettel vincitore a Monza con una Toro Rosso sotto la pioggia) e quella sensazione di fondo, quel prurito, quel disiagio cronico che sussurra allo stomaco la presenza di elementi fuori posto, conti sbagliati, situazioni poco chiare, piccole incogruenze, corruzione morale e politica di chi deve legiferare con tanto di puttane sado e costumi nazisti. Tutto è iniziato con una crisi finanziaria dei team già da una decinna d'anni abbondanti che ha fatto diventare i piccoli sempre più piccoli e i grandi sempre più grandi, così, un bel giorno, qualche cervellone a cui avevo affidato una calcolatrice e un paio di fogli in partita doppia capì che bisognava trovare un modo per risparmiare, magari aumentando gli introiti. Ovviamente la parte dell'aumento degli introiti funzionò a dovere, un po' meno quella del risparmio. Le idee per risparmiare, in realtà, non erano poi male: sostanzialmente si è sempre trattato di limitare gli sprechi, i team devono fare meccaniche più durature che non vadano gettate dopo ogni gara, meno set di gomme a disposizione, limiti sul consumo del carburante, sviluppo dei motori congelato, meno test per tutti in modo da non dare troppi vantaggi ai team più ricchi. Furono scelte epocali, spesso molto sudate e discusse, ma apparentemente efficaci. Dico apparentemente perchè, mentre si risparmiava da un lato, dall'altro i GP in una stagione sono passati dai classici 14/16 a 22/24. Come non tutti forse sapranno, le trasferte in F1 consistono nel trasportare decine di tonnellate di materiale ultrasofisticato dalla Malesia a Londra, da Milano a alla Korea del Sud, più due/tre vetture da 50.000.000 di euro, più circa dai 50 ai 100 tra meccanici, cuochi, ingegneri, telemetristi, gommisti, massaggiatrici, P.R. e direttori vari e, come se non bastasse, hanno cambiato regolamento e specifiche tecniche una volta all'anno, costringendo i reparti di ricerca e risvuluppo a lavorare come negri. In poche parole si spende il doppio in logistica e sviluppo di quanto si risparmia altrove, cosi che i costi invece di calare sono cresciuto costantemente.
Se una cosa la razza umana ci ha insegnato, di questo bisogna prendere atto, è l'assoluta efficacia della caparbietà. Come tanti piccoli Mesner i signori del Circus multimilionario stanno continuando ad arrampicarsi sulle vette più estreme della popolarità e della gloria ad eternam: indomabili hanno preso irrevocabili decisioni sul futuro del loro sport non che della loro lucrosissima fonte di reddito tese a riportare la passione e l'interesse della gente per i bolidi e gli eroi. Infatti, con voto praticamente unanime, hanno deciso l'adozione, a partire dal 2013, di motori 4 cilindri da 1600cc. Ora, per chi mi sta leggendo dalla cucina, è come se Kate fosse andata a sposarsi con la tuta dell'Adidas. Va bene, non sarebbe comunque stata la stessa del vostro spacciatore Aziz, tuttavia sarebbe sempre stata una tuta dell'Adidas, una maledettissima, fottutissima, tuta dell'Adidas. Oppure sarebbe come veder giocare il Barcellona in ciabatte, o una partita di Curling con spazzolini da denti al posto delle scope, come rapire un blogger e ucciderlo prima della scadenza dell'ultimatum, trovate voi il paragone più calzante, il succo del discorso è solo uno: è alienante. Per tutto ciò che ha valore al mondo: è chiaramente una presa per il culo.
Oppure no. Oppure non è una presa per il culo. Magari ai piani alti sono davvero dei coglionazzi. A voi la scelta, come al solito.

1 commento:

  1. Posso dire una cosa? a me della formula uno non me frega un cazzo. :)))))))))
    Però la prima parte (quella prima della formula uno) l'ho letta con attenzione e quindi per premio mi offro un caffè!

    RispondiElimina